La sicurezza sismica è un aspetto fondamentale di una struttura nel momento in cui giace su una zona classificata a rischio, anche basso. Per verificare, basta buttare un occhio sulla mappa di pericolosità  del territorio italiano e verificare che si trovi su qualsiasi zona colorata.

Normalmente si. In molti casi purtroppo il rischio basso è associato ad aree che solo qualche decennio fa venivano erroneamente considerate come non sismiche. Gli edifici costruiti, di conseguenza, non possiedono alcun presidio antisismico, con le conseguenti criticità.

Se parliamo di verifica sismica, non ha senso, in quanto la probabilità  di un terremoto forte è pressochè inesistente. E' ovvio che questo non esclude che l'edificio possa manifestare problemi strutturali di altro tipo, per esempio di natura geotecnica o di portanza dei solai. In questo caso comunque, consigliamo una verifica strutturale solo in caso di evidenti ragioni, come la comparsa di lesioni o dissesti.

Se l'anno di costruzione è successivo al giugno 2009, data di entrata in vigore delle nuove norme tecniche, ha poco senso fare una verifica a meno che non si abbiano sufficenti ragioni per ritenere la sussistenza di errori di progettazione o di realizzazione. Viceversa, qualsiasi edificio costruito antecedentemente non raggiunge requisiti di adeguamento secondo le norme attuali, per cui non è irragionevole pensare ad una verifica.

Possiamo elencare alcune casistiche particolarmente significative:

  1. Edifici più vecchi di 40 anni.
  2. Edifici con manifesti errori di progettazione o costruzione.
  3. Edifici costruiti senza un progetto o frutto di abusi edilizi, anche se condonati.
  4. Edifici costruiti in zone che in passato venivano classificate come non sismiche.

Guardando le leggi in vigore, esiste ufficialmente una sola tipologia, storicamente chiamata verifica di capacità  sismica globale. Attualmente, lo stesso tipo di verifica è stata ampliata e inglobata all'interno della classificazione sismica, secondo le Linee guida, approvate dal Consiglio superiore dei lavori Pubblici il 20 febbraio 2017. A questa si aggiunge la cosidetta verifica di agibilità  sismica Aedes, condotta per verificare i danni a seguito di un terremoto. Infine, presso lo Studio De Simone, viene proposta da qualche anno una verifica sismica speditiva VSS, condotta secondo una procedura rigorosa ma semplificata, studiata al fine di contenere i costi necessari e renderla quindi accessibile ad una platea più ampia.

Si possono individuare due distinte fasi. In primo luogo viene condotta una accurata indagine sulla struttura dell'edificio, reperendo i progetti originari, eseguendo prove sui materiali, prove geologiche e prove geotecniche. In un secondo momento viene eseguita una complessa analisi strutturale al computer attraverso software specialistici simulando l'impatto di un terremoto sull'edificio. Il risultato finale conduce ad una percentuale, chiamata capacità  sismica, che indica il grado di rischio per gli occupanti dell'edificio in caso di terremoto severo. La spesa necessaria deve essere valutata caso per caso perchè dipende da molti fattori. Purtroppo la procedura è generalmente molto costosa, in quanto si sommano le spese di indagine e quelle per la parcella di uno specialista in strutture. Se proprio si vuol dare un riferimento, si può considerare un costo, comprensivo di indagini, di 6 € a metro cubo per piccoli edifici, di 4 € a metro cubo per palazzine medie e di 3 € a metro cubo per palazzine grandi, oltre eventuali spese di trasferta. E' importante sottolineare che puntare al risparmio, per esempio riducendo la quantità  di indagini o usando software economici, significherebbe approssimare il risultato finale, non raggiundendo lo scopo di conoscere a fondo la situazione dell'edificio.

Il Consiglio superiore dei lavori Pubblici, il 20 febbraio 2017, ha approvato una serie di linee guida che tracciano una classificazione degli edifici in base al loro rischio sismico. Un po' come per la classificazione energetica, vengono definite otto classi, così suddivise:

  1. classe A+ (a rischio più basso)
  2. classe A
  3. classe B
  4. classe C
  5. classe D
  6. classe E
  7. classe F
  8. classe G (a rischio più elevato)

La determinazione della classe sismica avviene conducendo una verifica di capacità  sismica globale (vedi faq precedente), integrata con una serie di valutazioni sul cosidetto "danno atteso", che misura la predisposizione dell'edificio a danneggiarsi per terremoti crescenti.

Le linee guida consentono anche di usare un metodo semplificato, riservato ai soli edifici in muratura, adatto però esclusivamente ad una valutazione preliminare indicativa, oppure per valutare la classe di rischio per l'esecuzione di interventi locali. La spesa necessaria è leggermente superiore a quella per una verifica di capacità  sismica globale, variando da 6,50 € a metro cubo per piccoli edifici a 4,50 € a metro cubo per palazzine medie, a 3,50 € a metro cubo per palazzine grandi, oltre eventuali spese di trasferta. Nel caso si utilizzi il metodo semplificato, la spesa si riduce a circa 2,5 € a metro cubo, oltre eventuali spese di trasferta, da ridursi proporzionalmente alla grandezza dell'edificio. E' importante sottolineare che la classificazione sismica è in piena evoluzione normativa per cui quanto riportato è soggetto a continui aggiornamenti. Per informazioni dettagliate consigliamo un contatto qui.

Si tratta di una procedura snella messa a punto presso il nostro studio per venire incontro a quanti, per indisponibilità  economiche, rinunciano all'esecuzione di una verifica globale oppure di una classificazione sismica. Con l'esperienza infatti, si è dovuto purtroppo riscontrare che i costi per una verifica globale scoraggiano spesso i proprietari ad intervenire, col drammatico risultato che, generalmente, nessuno è consapevole di quanto prestante è la propria casa in caso di terremoto. La verifica sismica speditiva consiste di un'analisi tecnica suddivisa in tre parti. Innanzitutto si studia la pericolosità  del sito su base documentale, sia dal punto di vista simologico che geologico. Si passa quindi ad un sopralluogo accurato volto alla ricerca delle principali vulnerabilità  e del più probabile comportamento dell'edificio durante un terremoto severo. Infine, viene redatta e consegnata al proprietario una scheda di sintesi contenente un giudizio verbale sullo stato dell'edificio. La spesa necessaria varia a seconda della disponibilità  o meno dei progetti originari (se ovviamente coerenti con lo stato realizzato). Nel primo caso si spendono circa 0,90 € a metro cubo, nel secondo circa 1,5 € a metro cubo oltre eventuali spese di trasferta. Per condomini grandi il prezzo si riduce proporzionalmente.

E' un procedimento veloce che segue un evento sismico di una certa importanza. Viene valutato l'impatto del terremoto sull'edificio, non solo in termini di danni ma anche di comportamento. La finalità  è quella di stimare con ragionevole cautela se l'utilizzo dell'immobile è sicuro oppure lo stesso richiede interventi preliminari. E' opportuno sottolineare un aspetto importante: il nostro giudizio è reso utilizzando il massimo dello scrupolo e sulla base dello scenario peggiore, ossia che un nuovo forte terremoto avvenga. Infine, è importante essere edotti che l'agibilità  sismica non ha nulla a che vedere col più ampio concetto di agibilità  edilizia, quest'ultimo comportante valutazioni diverse di carattere amministrativo, impiantistico e igienico sanitario, oltre che strutturale. I costi sono contenuti e vanno da 500 € per case singole sino a 1000 € per condomini, oltre eventuali spese di trasferta.

La procedura è semplice e senza impegno. Per prima cosa manda una richiesta qui. Verrai in seguito contattato per email e ti verranno chieste un pò di informazioni e documenti riguardanti l'edificio. Successivamente si procederà  ad un colloquio gratuito, anche via telefono se si è lontani dalla nostra sede, per comprendere meglio esigenze e situazioni. Infine verrà  inoltrato un preventivo contenente tra l'altro le modalità  e i tempi per l'esecuzione della verifica.

Sia nel caso di verifica globale che di verifica speditiva è possibile che il risultato non sia per nulla soddisfacente. Sappiamo benissimo che subentrano ansia e interrogativi sul come muoversi. Innanzitutto occorre separare le varie casistiche, per cui accanto all'esito finale della perizia vengono anche riportati una serie di "buoni consigli". Se la situazione di rischio è davvero alta ed imminente non ci facciamo alcuno scrupolo a consigliare di abbandonare immediatamente l'edificio, poichè stiamo parlando di salvaguardia della vita umana; tale scenario si presenta comunque raramente, perchè devono sommarsi una vulnerabilità allarmante ed una seria sequenza sismica in atto. Il caso più frequente invece è quello di vulnerabilità  medio alte, ovvero, se è stata eseguita una verifica globale, di capacità  sismica al di sotto del 60%. Tali casistiche sono purtroppo le più controverse in quanto andrebbe assolutamente valutata l'opportunità  di un intervento, scegliendo anche in base alle disponibilità  economiche tra rinforzo locale , miglioramento sismico , adeguamento sismico o sostituzione edilizia.

E' l'intervento consigliabile in due circostanze: in caso di carenze localizzate dell'edificio (dovute per esempio a manomissioni, errori di progettazione o di realizzazione), oppure quando le risorse economiche sono limitate. E' necessario sottolineare che se l'edifico presenta carenze generalizzate e diffuse oppure una vulnerabilità  molto elevata, il rinforzo locale, pur utilissimo, non risolve il problema ma lo mitiga. I costi variano da 100 a 200 € per metro quadro di superficie lorda dell'intero edificio e possono usufruire di detrazioni fiscali del 50%.

Il miglioramento sismico consiste in una serie di interventi complessi tesi ad innalzare la capacità  sismica dell'intero edificio. E' propedeutica, in questo caso, una classificazione sismica. E' indicato quando lo stato dell'immobile presenta una vulnerabilità  medio alta. Generalmente un buon intervento è costoso, mediamente si attesta sui 400-600 € per metro quadro lordo dell'intero edificio. E' possibile usufruire di detrazioni fiscali che vanno, a seconda dei casi, dal 50% all'85%.

Consiste nell'abbassare il rischio sismico per la vita umana ad un grado equiparabile a quello di un edificio nuovo. Occorre sottolineare in coscienza che tale intervento non è in genere attuabile per i costi proibitivi: nella grande maggioranza dei casi l'adeguamento sismico senza compromessi è così impegnativo che conviene valutare una demolizione e ricostruzione.

Sebbene psicologicamente può sembrare un intervento drastico, la sostituzione edilizia è una casistica assolutamente percorribile ed economicamente sostenibile. E' vero che si richiede un impegno finanziario forte, tuttavia, costi alla mano e in base alla nostra esperienza, è una procedura estremamente conveniente rispetto ad altre soluzioni che, dettate solo dalla paura del terremoto, si rivelano discutibili o precarie. Le più gettonate sono: "compro una casa nuova e rivendo quella vecchia" e "costruisco una casetta di legno per l'emergenza". Nel primo caso si spendono i soldi per una casa nuova che comunque andrebbe valutata in qualità e si rischia che il vecchio edificio non si riesca a vendere (se è problematico per se lo sarà  anche per un potenziale compratore). La casetta di legno è invece una "non soluzione" in quanto non c'è nulla di più imprevedibile di un terremoto: non ha molto senso avere un ricovero di emergenza quando l'emergenza non può essere prevista. Una casa nuova, affidabile e sicura al 100%, è invece la soluzione definitiva al problema poichè protegge dal rischio sismico 365 giorni l'anno e migliora la qualità  della vita essendo uno scudo per ansia e preouccupazione. Per nostra esperienza e in base a testimonianze di casi concreti, possiamo affermare che la certezza di sentirsi sicuri sempre è uno degli aspetti chiave, soprattutto se in famiglia ci sono bambini, anziani e malati, situazioni per cui diventa difficile gestire anche una semplice uscita all'aperto in caso di scosse leggere.

Assolutamente. I vantaggi sono molti, significativi e tali da rappresentare una svolta anche per la qualità della vita. Cerchiamo di riassumerli brevemente in questo poco spazio.

  1. Valore di mercato. Una casa di nuova costruzione possiede un valore di mercato sensibilmente superiore rispetto a quella vecchia. La differenza cresce esponenzialmente se ci troviamo in zona sismica, soprattutto in un momento storico in cui il problema comincia ad essere particolarmente sentito dall'opinione pubblica. Nella demolizione e ricostruzione quindi, è vero che si spende, ma nella realtà si sta compiendo un vero e proprio investimento immobiliare.
  2. Abbattimento delle manutenzioni. Una casa vecchia, pur se ristrutturata, costa negli anni in riparazioni poichè tutte le componenti, soprattutto quelle impiantistiche, sono soggette al naturale e fiosologico degrado. In una casa nuova queste spese sono drasticamente inferiori.
  3. Abbattimento dei consumi energetici. E' uno degli aspetti più apprezzati: un edificio risalente a decine di anni orsono consuma energia in modo spropositato rispetto al reale fabbisogno. Questo perchè all'epoca si costruiva senza nessuna accortezza in merito e perchè il costo delle bollette era sensibilmente più basso di oggi. Un edificio di nuova costruzione, efficacemente isolato e dotato di fonti alternative, abbatte drasticamente i consumi energetici, sia per il riscaldamento che per l'elettricità.
  4. Migliore comfort climatico. Oltre ai costi energetici abbattuti, c'è da considerare il comfort degli ambienti, dal punto di vista del riscaldamento invernale, del raffrescamento estivo e dell'umidità interna. Insomma, una casa nuova consuma meno ed è calda e accogliente, soprattutto se ci sono bambini piccoli e anziani: fare una doccia di inverno non richiederà stufette o ventilatori elettrici.
  5. Barriere architettoniche. Molti edifici vecchi sono pieni di barriere architettoniche, con ovvie problematiche in presenza di persone diversamente abili o anche semplicemente quando l'età avanza. Nel ricostruire questo problema può essere definitivamente risolto, sia impostando la casa su un unico piano, sia prevedendo ascensori nel caso di condomini.
  6. Dotazioni tecnologiche. L'evoluzione delle tecnologie è stata notevole negli ultimi anni ma è difficile e costoso predisporre su una casa vecchia soluzioni moderne in tal senso. In una casa di nuova costruzione possono invece essere previsti agevolmente sistemi e cablaggi per tutti i sistemi elettronici ed informatici: cablaggi in fibra, domotica, sistemi di riconoscimento del viso, automazione delle aperture, illuminazioni intelligenti a basso consumo, impianti hifi sorround o a filodiffusione, telecontrollo a videocamere via internet, aspirapolveri centralizzati ecc. ecc.
  7. Revisione degli ambienti. E' notorio che i vecchi edifici sono mal disposti rispetto alle esigenze attuali, sia per funzionalità che per estetica, spesso con molti spazi sprecati. Con la demolizione e ricostruzione è possibile reimpostare completamente la suddivisione degli ambienti con libertà assoluta, configurando gli spazi in base al proprio gusto e alle proprie esigenze, addirittura dividendo o accorpando diverse unità immobiliari.

Ci sono essenzialmente due casistiche: quando l'immobile è soggetto a vincoli particolari, (per esempio quello storico-artistico ex D.lgs. 42/2004) e quando l'edificio è strutturalmente collegato ad altri, come nel caso dei centri storici. In quest'ultimo caso, la demolizione è perseguibile solo per l'intero complesso, necessitando quindi dell'accordo di tutti i proprietari costituenti il nucleo edilizio contiguo.

Il problema è puramente economico. Possiamo certamente affermare che esistono mezzi tecnici per adeguare sismicamente edifici storici in modo impeccabile. Tuttavia i costi salgono notevolmente perchè c'è bisogno di intervenire in modo pesante e radicale, utilizzando tecnologie differenziate che richiedono complessi studi, su tutto l'apparato portante dell'edificio.

E' ovvio che il costo di una casa nuova dipende dalla composizione architettonica, dal grado di finitura e dal lusso che si vuole ottenere. Per nostra esperienza possiamo dire che bisogna preventivare una base di 1500 € per metro quadrato lordo, comprensivo di ogni onere (demolizioni, smaltimenti, lavori, spese tecniche, iva ecc.). Ridurre questa cifra è difficile in quanto ci sono acune componenti edilizie per le quali non si può scendere a compromessi, ossia fondazioni, struttura portante, impianti ed apparato di risparmio energetico. E' vero che tali importi sono alti, ma sono di gran lunga inferiori a quelli necessari per l'acquisto di una casa nuova, con il vantaggio però di non doversi accontentare di quello che offre il mercato, potendo invece configurare la casa nuova a misura delle proprie esigenze.

Come già  detto, non è possibile nel modo più assoluto economizzare sulle componenti essenziali della casa. Tuttavia esistono alcuni accorgimenti che si sono sempre rivelati molto utili. Una prima strada è quella di sfruttare, con una pratica edilizia ben studiata, i forti incentivi fiscali emanati dal Governo, che periodicamente si succedono. Nel momento in cui scriviamo per esempio, è possibile portare in detrazione un massimale di 96.000 Euro fino all'85%. Nell'ipotesi più ottimistica si tratta di un risparmio di ben 81.600 Euro! In secondo luogo, è possibile abbattere i costi ricostruendo una casa più piccola di quella esistente, andando ad ottimizzare gli ambienti con una progettazione ben studiata. Questo percorso si è rivelato particolarmente gradito a quei clienti che altrimenti avrebbero rinunciato per insufficenza di budget. Tra l'altro costruire un edificio più piccolo non significa necessariamente rinunciare agli spazi poichè nell'edilizia vetusta, in particolare negli anni 50-80, si tendeva a realizzare grossi ambienti poco funzionali (ingressi, lunghi corridoi, cameroni di 20 mq ecc.).

Il nostro studio è specializzato in servizi all inclusive, che in casistiche complesse come quelle della sostituzione edilizia è un vantaggio enorme. Demolire e ricostruire infatti comporta valutazioni su argomenti molto diversi tra loro (valutazioni preliminari, preventivazioni, progetto architettonico, strutture, impianti, energetica, gestione fiscale, eventuali mutui ecc.) che, se non gestiti con accortezza e con mezzi adeguati, rischiano di confondere anche il cliente più scrupoloso. L'esperienza è dalla nostra parte, avendo positivamente concluso svariati interventi, arrivando a gestire anche aspetti marginali ma importanti come eventuali pratiche di mutuo, movimentazione del mobilio o assistenza per l'alloggio temporaneo durante i lavori. Operativamente ci muoviamo nel seguente modo. Viene eseguito uno studio di fattibilità  preliminare, gratuito e senza impegno, in cui vengono evidenziati una stima di costi, tempistiche e un promemoria dei passi da compiere dall'inizio alla fine dell'iniziativa. Successivamente, se il cliente è interessato, si procede ad uno studio di fattibilità  rigoroso, del costo di circa 1000 € per unità  immobiliare oltre eventuali spese di trasferta, in cui vengono approfonditi aspetti più dettagliati come la tipologia edilizia da ricostruire, la sussistenza di particolari vincoli urbanistici, l'accesso a benefici fiscali, le modalità  di appalto, la stima puntuale dei costi, i tempi di pagamento ecc.. Infine, solo quando il cliente sarà convinto si procederà alla stipula dei contratti per procedere operativamente con progetto e lavori.

Lo Studio De Simone non è una ditta di costruzioni, per cui l'esecuzione dei lavori deve essere affidata ad un'impresa qualificata del settore. Per garantire al massimo il cliente operiamo mediante una procedura di appalto molto rigorosa, consistente nella selezione tra più imprese che dovranno esibire forti requisiti tecnici e di qualità  e sottostare ad una contrattualistica blindata da noi predisposta, che comprende tra l'altro una polizza fidejussoria a favore del cliente.

Assolutamente si, si tratta di un appalto privato per cui il cliente può assegnare i lavori a chi vuole. Tuttavia vengono richiesti ugualmente i requisiti minimi di qualità, vengono sottoposte le stesse contrattualistiche e vengono richieste le medesime garanzie. Il tutto non per pregiudizio o per mancanza di fiducia, ma a tutela della eccellente riuscita del lavoro che è l'obiettivo sia nostro che del cliente.

Partiamo dal presupposto che, qualsiasi tipologia si scelga, i requisiti che deve garantire il nuovo edificio sono gli stessi. Se parliamo di sicurezza sismica, poco cambia la tecnologia che si adotta, la casa sarà  al 100% sicura nei confronti del massimo terremoto di progetto. La scelta quindi si basa su un confronto con il cliente nel quale verranno evidenziati pregi e difetti di ogni tipologia strutturale. Se il cliente desidera, si possono valutare anche soluzioni tecnologiche più spinte, per esempio strutture su isolatori sismici.

Certamente. Sul mercato esistono moltissime ditte serie, sia italiane che straniere, che forniscono case prefabbricate in legno di altissima qualità. Ovviamente in questi casi siamo soliti eseguire un approfondito screening sulla qualità  costruttiva, la provenienza dei materiali e la risposta ai requisiti sismici perchè è tutt'altro che romota la possibilità  di incappare in imbrogli da fornitori non all'altezza, che peraltro infangano il nome di quelli seri. In ogni caso occorre considerare che i costi sono generalmente più alti perchè alla cifra della fornitura della casa (quella pubblicizzata nelle brochure) vanno aggiunti una serie di oneri complementari a carico del privato non trascurabili (scavi, fondazioni, sistemazioni esterne, allacci impiantistici, spese tecniche ecc.).

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