FAQ. Domande frequenti sul
terremoto
e la sicurezza sismica
Consiste in una accurata ispezione dopo un evento sismico per verificare rischi e pregiudizi per l'incolumità in caso di utilizzo dell'immobile.
Vengono analizzati e valutati gli elementi costitutivi dell'edificio, eventuali carenze locali e fornito un giudizio sintetico di rischio.
Valutazione esaustiva dell'edificio mediante indagini e simulazioni computerizzate per arrivare alla classe sismica secondo le linee guida del Consiglio superiore dei lavori Pubblici del 20/2/2017.
E' un tipo intervento speditivo e semplice per ovviare a carenze localizzate dell'edificio o nel caso di budget di spesa limitati.
Obiettivo è il miglioramento della capacità sismica rispetto allo stato attuale mediante un insieme di opere progettualmente mirate.
Significa rendere l'edificio conforme alla norma attuale. E' un approccio drastico e costoso, tuttavia obbligatorio in casi di sopraelevazione e ampliamento.
FAQ. Domande frequenti sul
terremoto
e la sicurezza sismica
"Che scossone terribile, la casa ha tremato di brutto ma neanche un graffio. Abbiamo rivissuto la notte del 6 aprile 2009 ma con tutt'altro atteggiamento: il terremoto fa paura ma non siamo neanche usciti, ci sentiamo sicuri."
"La forza e l'imprevedibilita del terremoto ci hanno svegliato e provocato reazione shock. Ma presto tutti rassicurati dal poter stare in una casa antisismica. Dopo aver fatto una verifica, non ho trovato segni. Qui c'è il tuo sostanzioso contributo, grazie."
"Molte persone stanno su internet a cercare previsioni, precursori, allineamento pianeti, radon e si fanno mangiare dall'ansia. Io sono sereno: in questi momenti comprendo quanto è stato importante il vostro contributo per avere una casa antisismica."
"Stamattina vi ho pensato, svegliarsi con un 6.5 a meno di 50km da dove siamo è terribile ma la casa ha reagito meravigliosamente. Vista la forza della scossa ci aspettavamo almeno qualche crepa superficiale ma nulla di nulla..."
"La zona di Pettino dove abitiamo è stata purtroppo battuta anche questa volta, ho visto molte palazzine qui vicino con varie lesioni diffuse su tramezzi e tamponature. Vedere casa nostra integra è oltremodo rassicurante, soprattutto per i figli, grazie."
FAQ. Domande frequenti sul
terremoto
e la sicurezza sismica
Si dice che l'Italia è uno dei paesi sviluppati in cui l'apparato normativo è perennemente in ritardo rispetto alle reali esigenze. In tema di sicurezza sismica, questa infelice condizione è gravemente accentuata. Ogni aggiornamento normativo che riguarda prescrizioni sulla protezione sismica è purtroppo immediatamente successivo ad un evento catastrofico. L'ultimo aggiornamento della legge sismica è entrato in vigore a giugno del 2009, guarda caso pochi mesi dopo il terremoto abruzzese del 6 aprile 2009. Così come il precedente aggiornamento, datato marzo 2003, segue puntuale la tragedia di San Giuliano di Puglia. Così andando indietro nel tempo, sino ad arrivare alle primissime disposizioni tecniche in materia risalenti alla fine del 700, varate guarda caso dopo il grande terremoto della Calabria nel 1783. Da un punto di vista etico e deontologico, viene da chiedersi quale debba essere l'atteggiamento più responsabile di un ingegnere strutturista che opera in zona sismica: conformarsi alla legge è sufficiente? Senza dubbio è un punto di partenza imprescindibile. Tuttavia, crediamo debba far parte del bagaglio di conoscenza anche un atteggiamento critico e costruttivo rispetto alla semplice imposizione normativa. L'aggiornamento tecnico, specie se condotto attraverso la conoscenza della letteratura, sia italiana che straniera, è fondamentale per cogliere i possibili punti deboli della legislazione ed anticiparne la risoluzione senza attendere aggiornamenti più o meno lontani.
Molti autori nel mondo, spesso autodidatti, si cimentano in tecniche per la previsione dei terremoti, avendo la loro massima visibilità nei periodi immediatamente successivi a sismi catastrofici. Sono note a tutti le polemiche su Giampaolo Giuliani dopo il sisma dell’Aquila, le frequentatissime pagine facebook di Calandra e Gagliardi dopo i terremoti del 2016 nonchè il canale Youtube di Dutchsinse. L’argomento è importante perché conoscere in anticipo un evento significa prepararsi e salvare vite umane: tanto di cappello quindi per chi spende proprie energie su una ricerca difficile. Tuttavia occorre attribuire a tale scenario la corretta dimensione: il risparmio di morti e feriti non sarebbe assoluto (eventi prevedibili come uragani e alluvioni mietono comunque vittime) e l’eventuale previsione non salverebbe gli edifici dai danni, con tutte le conseguenze del caso in termini di sfollati e disagi. Noi pensiamo invece che un solo morto è già troppo, ragione per cui la ricerca di modelli previsionali non può sostituirsi all’obiettivo principale, ossia la costruzione di infrastrutture antisismiche. A quel punto, il poter sapere in anticipo quando e dove avverrà un terremoto avrà una rilevanza sociale ben più commisurata, senza creare ansie, panico e aspettative spesso sproporzionate rispetto alle conoscenze del momento. A quel punto la fisiologica incertezza rispetto ad una previsione (altissima oggi, bassa, si spera, nel futuro) che è la vera origine del disagio psicologico non sarà così drammatica, avendo la certezza di essere sicuri a casa e lavoro, di giorno e di notte.